Convento “S. Francesco” - Circello (BN)
Il Convento è dedicato a S. Francesco e la Chiesa a S. Maria degli Angeli. La fondazione fu voluta dal Duca di Circello Nicola Maria Di Somma, che era anche Principe di Colle.
Il 12 giugno 1617 si tenne un pubblico parlamento durante il quale il Duca Di Somma dichiarò di avere intenzione di fondare “per sua devozione et per beneficio delle anime dei suoi vassalli” nella terra di Circello un Convento dei Padri Riformati di S. Francesco e invitò l’Università a impegnarsi “a soccorrerli nelle loro occorrenze e necessità del vitto necessario quando non si trovassero per la Terra di Circello e terre convicine carità bastante a poter vivere” e dar loro “tutte quelle cose di spezierie che bisogneranno per li frati che verranno da stare in detto convento quando staranno infermi”. L’atto notarile fu stipulato mentre era sindaco Bartolomeo Sauro e con lui firmarono circa centotrenta capifamiglia. L’atto fu stipulato e firmato il 21 aprile 1619, notaio fu Scipione Rossetti e Fr. Pietro da Camerata era il Custode della Provincia di S. Angelo in Puglia. Il progetto fu dell’Ing. Arturo Pepe di Napoli e la costruzione fu affidata al costruttore Bartolomeo Maiorano di Napoli il quale, dopo l’inizio dei lavori, rinunziò a proseguire, e l’opera fu affidata a mastro Pietro Ricchetto di Castelpagano; anche con lui ci furono ricorsi e atti giudiziari a causa del crollo della volta della Chiesa appena terminata.
Finalmente il 13 maggio 1627 arrivarono i primi frati e nell’ottobre del 1651 il Convento potette ospitare 12 frati, come stabilito nell’atto notarile. La Chiesa fu completata nel 1651. Il Convento fu subito punto di riferimento per gli abitanti della zona, e fu anche Casa di studio per i giovani frati.
Il Convento nel 1810 fu soppresso a causa della occupazione napoleonica; il sindaco lo potette affidare a Fr. Raffaele Ciccarelli che ne ebbe somma cura; il 5 gennaio 1819 il Provinciale Fr. Domenicantonio di Ariano ebbe il decreto di riapertura e il 28 aprile fu abitato. Con la guerra dell’Unità d’Italia ancora una volta fu chiuso e riaperto il 1919, e la vita riprese. Il terremoto del 1962 distrusse il vecchio Convento e fu ricostruito con fondi dello Stato, la Chiesa fu risparmiata. Nel 1992 alla Chiesa, ristrutturata, fu data la linea semplice che evidenzia la nuda pietra e la volta fu abbellita con travature finte.